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La Festa per il Re del bosco
ne: Casentino 2000, il mensile per conoscere e vivere il Casentino.

anno XVI - n.177 - Agosto 2008


25 quintali di funghi porcini che finanziano mostre, pubblicazioni e l'arredo urbano di Moggiona


Or la squilla dà segno
della festa che viene;
ed a quel suon diresti
che il cor si riconforta.
Giacomo Leopardi


Un' atmosfera da "Il sabato del Villaggio" accoglie chiunque arrivi a Moggiona durante la bella stagione: un affabile artigiano mette a posto dei mobili, i consiglieri della Pro Loco montano tutti insieme un tendone, una anziana signora spolvera l'effige della Madonna e al bar del paese si parla di un matrimonio che si svolgerà in giornata. L'impressione che il terso borgo regala è quella di un déjà-vu se si è visitato alcuni piccoli centri del Tirolo.

In terra non c'è un solo mozzicone di sigaretta, tutte le case hanno un balcone fiorito, ogni angolo è estremamente curato e l'acqua scorre limpida sotto il ponte. La sensazione Altoatesina svanisce quando la mamma del futuro sposo offre un caffè a tutti i presenti al bar del paese: poco importa se non tutti conoscono i festeggiati, la cordialità e lo slancio del gesto ricordano i valori della gente che vive da queste parti.

Moggiona conta oggi 110 abitanti, ma durante la Festa del Fungo Porcino, che anche quest' anno è in programma dal 14 al 16 agosto, lo staff di cuochi, camerieri e organizzatori conta quasi 150 persone.

II presidente della Pro Loco Graziano Cipriani spiega come sia possibile. «Durante gli anni '60 il paese ha subito un forte spopolamento ma, nonostante ciò, molte persone che hanno scelto di vivere nei centri più popolati della vallata continuano a gravitare intorno a Moggiona. Tenere attivo e vitale il paese è un modo per sentirsi ancora parte di questi luoghi. La nostra Pro Loco conta 35 membri nel consiglio direttivo, che è composto in gran parte da giovani, e circa 360 iscritti».

La festa del Fungo giunge quest' anno alla 27 esima edizione, ci racconta come è nato questo evento?
«La Pro Loco Moggiona è attiva sul territorio dagli anni '70. I volontari organizzavano mostre sul legno, tornei di calcio e la Sagra delle Brici. La Sagra del Fungo venne allestita per la prima volta nel 1982 e con i proventi ottenuti venne pubblicato lo Statuto del Comune di Moggiona del 1382».

L'attività culturale è ancora una costante per la Pro Loco di Moggiona.
«Ci siamo molto impegnati affinché la nostra comunità tenga in vita i ricordi comuni, questo missione è stata portata avanti anche grazie all'attività editoriale che ci siamo prefissi. l volumi pubblicati dalla Pro Loco, con la collaborazione dell'associazione culturale "Fidelitas Moggio", "Moggiona Novecento", "Moggiona" e "Nuovi contributi alla storia di Moggiona", sono esempi concreti della nostra ricerca in ambito locale. l proventi della prossima edizione della Festa del Fungo serviranno anche a dare alle stampe lo Statuto Originale del Comune del 1269, rinvenuto da due ricercatori nel Monastero di Camaldoli. Abbiamo poi dato vita, nei locali del nostro ente, ad una mostra permanente sulla Resistenza in Casentino. L'arte sarà anche il filo conduttore del Parco Artistico "Un Parco per l'Anima" che vorremmo realizzare nel 2009: un'area del Parco delle Foreste Casentinesi troverebbe qui a Moggiona la sede ideale per un percorso tra numerose opere d'arte provenienti da tutto il mondo e di una scuola d'arte, dove saranno effettuati corsi di pittura, scultura e recitazione. Un progetto che è ancora sulla carta, ma che certamente si presta molto per la natura stessa del paese».

Avete avuto cura anche dell'arredo urbano del paese e della Bottega del Bigonaio?
«La Pro Loco, aiutata dal Comune di Poppi, ha grande interesse per l'aspetto del Borgo. Abbiamo inserito nel contesto del villaggio, individuando degli angoli adeguati, fontanelle e formelle in terracotta... Anche l'area sportiva, la Zona Verde sono state ristrutturate e adeguate con dei moderni impianti. La Bottega del Bigonaio, che è entrata a far parte del circuito degli Ecomusei del Casentino, rappresenta per tutte le persone che hanno vissuto in paese prima degli anni '60, un ricordo legato in qualche maniera alla propria storia di famiglia. Moggiona era infatti uno dei maggiori centri in Toscana per la produzione di bigoni e barili. I legni di castagno provenienti dalla foresta e l'attività artigianale ad essi connessa portò ad un miglioramento generale delle condizioni sociali del paese. Oggi le scolaresche e i turisti che visitano la Bottega possono capire come venivano costruite le botti, come il mestiere veniva tramandato di generazione in generazione e come l'economia di un piccolo centro sia stata sconvolta dall'avvento della plastica e dei nuovi materiali».

La Festa del Fungo quante presenze fa registrare?
«Durante i tre giorni siamo arrivati ad ospitare anche 10.000 persone. Abbiamo degli ospiti affezionati che arrivano tutti gli anni anche dalla Romagna e dall'Umbria».

Da dove provengono i funghi che cucinate?
«Non è facile reperire nella sola Toscana 25 quintali di funghi. Il nostro fornitore, che ci garantisce solo prodotti di prima qualità, è fiorentino ma, considerando i grandi numeri, a volte si avvale di funghi provenienti dal Sud Italia».

Quale è il piatto più amato della festa?
«La polenta e le penne ai funghi vanno per la maggiore, un pari merito per questi due primi piatti».

Che cosa ci riserva l'edizione 2008 della festa?
«Oltre alla proposta culinaria ed alle serate danzanti durante la manifestazione sarà possibile visitare la mostra antologica dell'artista Amalia Ciardi Duprè, scultrice fiorentina protagonista di numerose personali in Italia e all'estero. L'esposizione, aperta dal 4 al 31 agosto, vede alcune opere inserite direttamente nelle vie e piazze del paese mentre altre saranno posizionate nella sede della Pro Loco. Nelle tre serate di festa la Bottega del Bigonai sarà aperta e visitabile e sarà inoltre allestito un mercatino dell'artigianato per le vie del centro».

Francesca Panci



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