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Gli
avvenimenti
In seguito all'avanzata del fronte di guerra, il 26 Agosto una compagnia di soldati tedeschi comandati da un tenente e da un sergente arriva a Moggiona, proveniente da Serravalle, per far sfollare gli abitanti del paese. Dopo essere state radunate nella chiesa del paese, diverse persone vengono avviate a piedi verso Badia Prataglia, da dove verranno poi mandate a Santa Sofia in Romagna. In molti riescono comunque a fuggire nei boschi intorno a Moggiona. Alcuni raggiungono Poppi e la pianura, altri vengono catturati di nuovo dai tedeschi e inviati in Romagna. In un episodio, i tedeschi raggruppano al bordo di una strada presso Moggiona un gruppo di persone: il Tenente ed il Sergente scelgono dal gruppo alcune giovani ragazze e costringono i loro familiari ad andarsene, minacciandoli sparando in aria. Nel frattempo, ad alcune persone era stato consentito di rimanere nel paese, per svolgere varie mansioni. Le ragazze vengono mandate nella casa di una delle ![]() I due ragazzi vedono poi i
tedeschi avviarsi verso la propria casa, situata a poche decine di
metri dalla prima. Qui i tedeschi radunano le persone in cantina e,
senza
![]() Infine il Tenente ed il Sergente raggiungono le ragazze che avevano mandato verso Poppi e dicono loro che possono tornare al paese. Mentre le rassicurano dicendo che "non c’è motivo di spaventarsi" il Sergente apre il fuoco ed uccide 2 persone, Roselli Iole e sua figlia Luigina. Altre due ragazze riescono fortunatamente a scappare nell'oscurità. Il ponte all'ingresso del paese, dove avviene questa ultima efferatezza, viene fatto saltare poco dopo. La mattina seguente, l’8 Settembre, Aurelio Ceccherini si fa aiutare da due anziani del paese e riesce a mettere in salvo sua madre e gli altri bambini sopravvissuti in un'altra casa del paese. Alcuni soldati tedeschi li individuano e li mettono al muro ma mossi forse da pietà, li risparmiano. Fattasi la situazione insostenibile per la mancanza di cibo, la paura e l'aggravarsi delle ferite della madre, Aurelio si reca al Monastero di Camaldoli a chiedere aiuto ai monaci, l'11 Settembre. I sopravvissuti vengono portati a Camaldoli, mentre uno degli anziani si reca a Poppi ad avvertire il sindaco. Ricordiamo inoltre altre quattro persone morte in queste circostanze di guerra: Alessandra Acuti, morta il 19 Settembre a Camaldoli dove la madre l'aveva portata per sottrarla ai soprusi dei soldati tedeschi. Fu vittima di un bombardamento sul Monastero; Giuseppe Nanni, che fu trovato sepolto nel cortile di casa sua (in località Ortali) il 3 Ottobre, dopo essere stato dato per disperso. Si ritiene sia stato ucciso il 26 Agosto, giorno dello sfollamento; Attilio Ballerini e Romeo Menchini, usciti dal loro nascondiglio nei boschi per controllare la situazione nel paese, probabilmente dopo la strage, vengono catturati e uccisi; i loro cadaveri verranno trovati il 20 Dicembre sepolti in un bosco vicino all'Eremo di Camaldoli (in località Casini). Passato il fronte, il 26
Settembre giungono gli Inglesi e contemporaneamente incominciano
a tornare i primi paesani, che notano come le case degli eccidi
![]() Testimone del recupero e della sepoltura dei cadaveri delle vittime è il Sergente Edmondson del Reparto Investigativo Speciale, incaricato di condurre l'indagine ![]() "il Tenente ed il Sergente, che sembrano essere stati spesso ubriachi e maniaci sessuali, furono i soli responsabili e commisero questi crimini brutali solo per divertimento". Un ufficiale di collegamento dell'Esercito Italiano, interrogato dal Sergente Edmondson a Camaldoli, riconosce nella descrizione del Tenente quella di un ufficiale nazista da lui incontrato mentre si nascondeva sulle montagne vicino a Civita D’Antino, nella Valle del Liri: Il Tenente NOTHAFT della 5° divisione alpina tedesca. Dalla descrizione, sembra che questo ufficiale tedesco porti una forte rassomiglianza con l’ufficiale responsabile per le atrocità di Moggiona, in particolar modo il suo smodato desiderio di vino e donne, l’abbigliamento ed il fatto che parlasse italiano molto bene. Come molti altre inchieste dell'Armadio della Vergogna, questo caso è stato archiviato nel 1960. Riaperto dalla procura militare di La Spezia, è stato di nuovo archiviato nel 1996, con la seguente motivazione: “Considerato che sono stati trasmessi a questo ufficio gli atti relativi ai crimini di guerra sopraindicati ad oltre 50 anni dalla data di commissione dei fatti; che tale circostanza impedisce concretamente di effettuare con utilità ogni indagine, tenuto anche conto della scarsezza degli elementi a disposizione e della impossibilità di ascoltare le persone informate sui fatti e quelle che svolsero i primi accertamenti”. I fatti descritti in
questa pagina sono stati ricostruiti principalmente a partire dal
fascicolo sulla Strage di Moggiona conservato presso il Public Record Office di Londra.
Le immagini mostrate in questa pagina e contrassegnate dalla sigla IMW sono fotogrammi di scene girate a Moggiona il 27 Settembre dal Sergente Richiardi dell'Unità Cinematografica e Fotografica dell'Esercito Inglese. Il filmato è conservato presso l' Imperial War Museum di Londra. La proprietà delle immagini in bianco e nero appartiene perciò alle suddette istituzioni e non può essere usata senza il loro consenso. Abbiamo inoltre consultato:
Un'ultima nota
sulla data della strage: in molti testi viene indicata la data dell'11
Settembre. Il Rapporto inglese concorda invece con l'opera di Buffadini
nell'indicare il 7 Settembre come data più probabile della
strage, mentre l'11 Settembre i sopravvissuti vengono raccolti dai
monaci e portati al Monastero di Camaldoli. L'ambiguità è
presente anche nel cimitero di Moggiona, dove la lapide sulla tomba dei
deceduti nella prima casa reca la data del 7 Settembre, mentre l'altra
porta scritto 11 Settembre. Il registro delle morti dell'archivio
parrocchiale di Moggiona, comunque, indica un'unica data per l'eccidio,
Il 7 Settembre. Data la concordanza fra il rapporto inglese, l'opera di
Buffadini ed i registri parrocchiali, riteniamo la data del
7 Settembre quella corretta.
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ulteriori informazioni, scriveteci. |
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